
21 Nov Il Tartufo bianco d’Alba: il Re della cucina italiana
Ogni anno turisti appassionati, si recano nella capitale delle Langhe per trovare l’alimento più prezioso al mondo: il tartufo bianco d’Alba.
Spesso il tartufo nasce vicino alle radici di piante come Rovere, Pioppo, Nocciolo, Tiglio, Salice Bianco e Cerro. Non è possibile coltivarlo: nasce solo spontaneamente.
Il suo aspetto varia: se trovato in terreno di origine, non è regolare; se trovato in terreno friabile, il suo aspetto è regolare e liscio e il suo valore commerciale è maggiore. In entrambi i casi anche le dimensioni sono variabili.
Presenta una superficie di colore che va dai toni del crema chiaro al giallo ocra. All’interno la polpa presenta sfumature che dipendono dal tipo di suolo e dal grado di maturazione.
Il suo odore è inconfondibile: il profumo è intenso e aromatico ed è molto più forte rispetto agli altri tipi di tartufo. Infine ha un sapore leggermente piccante.
Queste particolari caratteristiche hanno reso il tartufo il re della cucina pregiata italiana nel realizzare piatti unici e saporiti.
Quando consumare il tartufo
Il tartufo matura da settembre/ottobre fino alla fine di dicembre e viene distribuito in molte regioni d’Italia.
Innanzitutto è meglio consumare il tartufo il prima possibile: più è fresco e maggiore sarà la sua umidità e quest’ultima è importantissima per la resa di questo prezioso alimento. Per questo motivo sarebbe meglio consumarlo entro una settimana.
Nel frattempo va conservato dentro un barattolo avvolto in carta da cucina o in uno straccio che andrà cambiato una volta al giorno e riposto in frigorifero.
È importante sapere che il tartufo si consuma solo crudo e non viene congelato per non perdere tutte le sue caratteristiche.
Quanto costa il tartufo
Solitamente il costo del Tartufo Bianco d’Alba si aggira sui 300 euro l’etto, quindi 3000 euro al kg. Fortunatamente per insaporire un piatto con questo delizioso alimento bastano pochissimi grammi, quindi ogni tanto possiamo concederci questo piccolo sfizio!
Lo sapevi che…
Per ricercare il tartufo vengono impiegati dei cagnolini come i Beatles o i Pointer l’olfatto addestrato di questi cani riescono a percepire l’odore del tartufo a 20 metri di distanza e a 3 metri di profondità. Il segreto sta nell’allenare il loro fiuto sin da cuccioli.
In passato il ricercatore di tartufi, chiamato trifulau o tartufaio, cercava questo prezioso alimento in luoghi segreti che si tramandavano da padre a figlio. Per non essere scoperti si muovevano di notte quando il cane era meno distratto dai rumori circostanti. Oggi la ricerca viene fatta anche di giorno.
Giovedì 28 novembre da Grotto Bagat si terrà un raffinato viaggio eno-gastronomico alla scoperta delle Langhe piemontesi, dove potrai gustare una cena a base di tartufo bianco di prima qualità. Ogni piatto sarà accompagnato da un’esclusiva degustazione con sommelier con alcuni tra i vini più conosciuti e pregiati d’Italia provenienti dalla cantina piemontese Abrigo Giovanni.